giovedì 25 ottobre 2007

seconda parte, sempre del TERZO paragrafo

Nello stesso periodo, la NSF iniziò a progettare un successore di ARPANET ad altà velocità, che sarebbe stato aperto a tutti i gruppi accademici. Per avere qualcosa di concreto da cui partire, NSF decise di costruire una rete che facesse da spina dorsale per collegare i suoi sei centri di supercalcolatori, il San Diego SuperComputer Center in California, il National Center for Supercomputing Applications a Urbana-Champaign nell'Illinois, il Cornell Theory Center di Itacha nello stato di New York, il Pittsburgh Supercomputing Center in Pennsylvania, il John von Neumann Supercomputer Center a Plainsboro nel New Jersey (vicino a Princeton) e il National Center for Atmospheric Research a Boulder nel Colorado.
Ad ogni supercalcolatore veniva applicato uno speciale software di gestione chiamato Fuzzball (dal nome di un fungo che esplode per disseminare i suoi semi) e funzionava a 56 Kbit e venivano usati i protocolli TCP/IP, appunto per sostituire l’ARPANET. La transizione è stata relativamente lunga e in effetti ARPANET è stata smantellata definitivamente solo nel 1990.
La NSF finanziò anche alcune reti regionali collegate alla spina dorsale per permettere agli utenti di migliaia di università, laboratori di ricerca, biblioteche e musei di accedere a qualunque supercalcolatore e di comunicare fra loro: la rete completa, venne chiamata NSFNET. Essa era collegata ad ARPANET attraverso un collegamento fra un IMP e un fuzzball nella stanza delle macchine presso Carnegie-Mellon. NSFNET fu un successo istantaneo e si saturò immediatamente.
NSF iniziò subito a progettare il suo successore e stipulò un contratto con il consorzio MERIT per realizzarlo. Canali a fibra ottica da 448 kbps vennero affittati dall’MCI per fornire la seconda versione della dorsale. Alcuni computer della IBM vennero usati come router. Molte organizzazioni commerciali desideravano collegarsi ma veniva loro impedito dallo statuto della NSF. Di conseguenza, NSF incoraggiò MERIT, MCI e IBM a formare una società senza scopo di lucro, ANS (Advanced Networks and Services) come primo passo verso la commercializzazione. Nel 1990, ANS rilevò NFSNET e aggiornò i collegamenti da 1,5 Mbps a 45 Mbps per formare la ANSNET.
Nel gennaio 1991 entra in gioco un altro contendente, Sprint, a cui viene affidato il compito di sviluppare le connessioni con le reti della ricerca in Europa, e successivamente con l'Asia, attraverso quello che all'epoca si chiamava NSF ICM (International Connections Manager). Già nel 1992 gran parte delle istituzioni accademiche e di ricerca americane erano collegate a NSFNET e la comunicazione con le reti Internet governative veniva garantita dalla presenza di speciali nodi di scambio (Federal Internet Exchange) sulle due coste: fix-East e fix-West. La connessione con l'Europa e con l'Asia veniva garantita da Sprint.
Nel dicembre del 1991, il congresso degli Stati Uniti emise un decreto che autorizzava NREN (National Research and Educational Network), la rete di ricerca del successore di NSFNET, che doveva raggiungere velocità dell’ordine di gigabit.
Quattro anni più tardi, la dorsale NSFNET non era più necessaria per collegare le reti regionali NSF perché numerose aziende già utilizzavano reti commerciali IP. Quando ANSNET venne venduta a “America Online” nello stesso anno, le reti regionali NSF dovettero uscire e acquistare servizi IP commerciali per potersi collegare.
Per facilitare la transazione ed assicurarsi che ogni rete regionale potesse comunicare con ogni altra rete regionale, NSF offrì contratti a quattro diversi operatori di rete per stabilire un NAP (Network Access Point). Questi operatori erano PacBell (San Franciosco), Ameritech (Chicago), MFS (Washington, D.C.), e Sprint (New York City). Ogni operatore di rete che desiderava fornire servizi di base alle reti regionali NSF doveva collegarsi a tutti i NAP. Questo meccanismo significava che un pacchetto originario di una qualsiasi rete regionale NSF poteva scegliere quale collegamento utilizzare per spostarsi dal proprio NAP a quello di destinazione. Di conseguenza le aziende che fornivano i servizi di collegamento erano forzate a competere per entrare in affari con le reti regionali sulla base della qualità dei propri servizi offerti e dei propri prezzi.
Anche altri NAP governativi, fix-e e Fix-w per esempio e NAP commerciali (i CIX, Commercial internet Exchange) sono stati creati, così il concetto di un’unica dorsale venne rimpiazzato da infrastrutture in competizione secondo leggi di mercato. Anche altre nazioni e regioni hanno costruito reti simili (EBONE in Europa è una dorsale IP, EuropaNet è una rete per scopi commerciali) e ogni nazione europea ha una o più reti nazionali, paragonabili alle reti regionali NSF[1].
[1] Reti di computer, Tanembaum

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ola Diego,
ho appena finito di leggere, un po' in velocità lo ammetto, quello che hai scritto e direi che al momento annotazioni non ce ne sono.
Va avanti così.....

Unknown ha detto...

ma io non capisco molto..uff..

wikidiego ha detto...

x daniel: grazie dell'incoraggiamento, fra un pò arriverà dell'altro!
x Ale: mica tanto bene che nn si capisce, anche se nn si conosce l'argomento, una tesi dovrebbe essere comprensibile e capibile da tutti...