giovedì 25 ottobre 2007

Prima parte del TERZO paragrafo

Da ARPANET a Internet
Il primo protocollo[1] sviluppato per la commutazione di pacchetto su ARPANET si chiamava NCP (Network Control Protocol), ma non era particolarmente efficiente. Col passare del tempo i progettisti di ARPANET definirono un insieme di circa 100 protocolli per regolare il trasferimento dei pacchetti e questo insieme si è evoluto in quella che noi oggi conosciamo con il nome di Internet Protocol Suite: una raccolta di standard trasmissivi che verte su due protocolli primari, il Transmission Control Protocol (TCP) e l'Internet Protocol (IP), più molti altri secondari che consentono la comunicazione tra computer e reti molto diverse.
La prima definizione di tali protocolli risale al 1973 e nel 1974 Vincent Cerf e Robert Kahn ne stilarono le caratteristiche su un documento intitolato IEEE Transactions on Communications (l'Institute of Electrical and Electronics Engineers è l'associazione di categoria che riunisce tutti gli ingegneri americani). Quello stesso anno fu pubblicata la prima specifica per i protocolli da utilizzare su Internet.
Tornando un attimo indietro nel tempo, nel 1972 l'Università dello Utah realizzò un sistema per controllare un computer a distanza su ARPANET e divenne possibile trasferire file da un computer all'altro per mezzo del protocollo FTP (File Transfer Protocol): l’FTP fu la prima applicazione che consentì a due macchine di cooperare alla pari invece di trattare una come terminale dell’altra. Combinando TCP/IP ed FTP si era giunti al coronamento dell'obiettivo tecnologico di ARPANET: trasferire dati da un punto all'altro della rete. Quel che ancora rimaneva da dimostrare era se i dati sarebbero potuti fluire tra due macchine di tipo anche diverso, utilizzando i tipi più disparati di collegamento (incluso l'etere). L'esperimento chiave in questo senso fu condotto nel 1978: un computer che viaggiava a bordo di un camion su un'autostrada californiana inviò dati a un altro computer che si trovava a Londra. Il camion era collegato via radio con un terzo computer in California, il quale inoltrava le informazioni sulla rete, queste attraversavano l'intero continente nordamericano su linee terrestri e infine superavano l'Atlantico per mezzo di una connessione satellitare.
Già nel 1980 ARPANET si trasformò in uno strumento vitale per le università e per i centri di ricerca americani, che avevano un bisogno sempre maggiore di scambiare informazioni e di coordinare le proprie attività. Nacque così la posta elettronica che si affiancava al semplice trasferimento di file, che aveva costituito la prima applicazione di ARPANET.
Il primo gennaio 1983 Internet divenne a tutti gli effetti la rete delle reti, utilizzando ARPANET come dorsale (rete ad alta velocità che unisce tra loro altre reti locali).
Tuttavia restavano ancora esclusi tutti quegli atenei che non avevano rapporti con il Dipartimento della Difesa. Al fine di risolvere questo problema e di estendere l'accesso a tutti gli interessati, il Dipartimento della Difesa creò una propria rete alternativa, detta MILNET, così da non dover più dipendere esso stesso da ARPANET e da lasciare campo libero al mondo accademico[2].
Nel frattempo, la NFS (National Science Foundation), un ente governativo creato per finanziare lo sviluppo della ricerca americana, vide l’enorme impatto che ARPANET stava avendo sulla ricerca universitaria, permettendo agli scienziati di vari paesi di condividere dati e collaborare a progetti di ricerca. Tuttavia, per far parte di ARPANET, un’università doveva avere un contratto di ricerca con il Dipartimento della difesa, cosa che in molte non avevano. Questa mancanza di accesso universale spinse l’NFS ad installare una rete virtuale, CSNET, centralizzata su una singola macchina presso il BBN che supportava linee a cui collegarsi per connettersi ad ARPANET e ad altre reti.
Utilizzando CSNET, i ricercatori accademici potevano effettuare una chiamata e lasciare messaggi di posta elettronica per altre persone che si sarebbero collegate in seguito: il meccanismo era semplice quanto funzionale.
[1] In informatica lo scambio di informazioni tra due entità è una delle funzioni più importanti; da qui la necessità di fissare regole comuni su come devono essere organizzate le informazioni da passare. Tutte queste regole sono definite mediante specifici protocolli, dalle tipologie più varie, a seconda delle entità interessate e il mezzo di comunicazione. Un elenco completo dei protocolli esistenti esula da questa pagina introduttiva. Determinati protocolli, di rilevanza strategica internazione, sono gestiti da organismi quali il World Wide Web Consortium (abbreviato W3C), oltre che da organismi internazionali per gli standard, quali ISO/OSI.
[2] http://www.dia.uniroma3.it/~necci/storia_internet.htm

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